L'ordine dei cavalieri templari ha origine a partire dalla storia delle crociate e dei pellegrinaggi in Terrasanta. Siamo nella seconda metà dell' XI secolo d.C. quando papa Gregorio VII, spinto dalle necessità dei pellegrini, inizia ad affrontare il problema del viaggio dei fedeli nella Terrasanta. I viaggi in quei luoghi, erano molto poco sicuri, oltre che lunghi, cosicché in un primo momento, consapevoli di ciò che gli sarebbe potuto capitare, non molti erano spinti ad affrontare un pellegrinaggio, consci della possibilità di incrociare briganti, nonché musulmani, che li avrebbero potuti attaccare ed uccidere. Ciononostante, la Chiesa offriva l'indulgenza a tutti coloro che avessero affrontato un pellegrinaggio nei luoghi sacri al cristianesimo; ancora di più se il percorso fosse stato compiuto portando con sé, in mostra, la croce. Si poneva, allora, una necessità di fondamentale importanza: salvaguardare i pellegrini in viaggio in Terrasanta. Gregorio VII era convinto del fatto che le forze cavalleresche e dei guerrieri dovessero essere messe a disposizione completa delle "buone cause", così la Chiesa decise che un'indulgenza completa sarebbe stata offerta anche a coloro che avessero garantito la protezione ai peregrinanti cristiani in Terrasanta. Si costituì allora un piccolo corpo di cavalieri che davano protezione ai pellegrini e che, oltretutto, dovevano scortare in vari punti i viandanti. C'erano posti dove fermarsi ogni 15km, pari come numero, al numero dei giorni di viaggio e questi erano ospizi o locande in prossimità di: borghi, castelli, monasteri e centri religiosi. Però, al momento, si parlava solo di "accompagnatori" dei viandanti, più che di cavalieri. Tutto cambiò, però, quando i Selgiuchidi(dinasti turchi), riuscirono a occupare ed impossessarsi della Persia e della Palestina, precedentemente in mani bizantine; ciò, allora, fu colto, dalla Chiesa e dagli stati cristiani, come un'occasione per organizzare una vera e propria spedizione per cercare di liberare ed impossessarsi dei luoghi della Terrasanta. Fu così che si arrivò alla Prima Crociata.
La Prima Crociata(1096-1099), ebbe un seguito popolare enorme, al di là delle motivazioni politiche ed economiche, essa rappresentava, simbolicamente, la possibilità di compiere un vero e proprio "salvataggio" delle terre dove Cristo aveva vissuto. Questa, però, fu preceduta, un anno prima, da una spedizione non ufficiale guidata al grido di "Dio lo vuole!" da Pietro l'Eremita, al quale si accodarono moltissimi uomini, senza, però, produrre il risultato sperato, anzi, fu una brutta sconfitta per i cristiani. Ciononostante papa Urbano II dette il là alla Prima Crociata in Terrasanta, sottoscritta da sette principi: Roberto di Normandia, Roberto II di Fiandra, Goffredo di Buglione, Raimondo di Tolosa, Baldovino di Fiandra, Boemondo di Taranto e Tancredi, suo nipote, della dinastia normanna. I crociati, ancora primitivi come ordine, furono affiancati dalle repubbliche marinare e, dopo tre anni di assedio, Gerusalemme fu conquistata il 15 luglio del 1099. A questo punto i territori furono divisi in più stati: contea di Edessa, contea di Tripoli, principato di Antiochia e regno di Gerusalemme. Ovviamente, motivazioni economiche, in primo luogo, spinsero per la Crociata, e queste vennero a galla a conclusione della spedizione. Le repubbliche marinare(Genova, Pisa, Amalfi e Venezia), in quanto avevano fornito molte imbarcazioni ai crociati, ricevettero come ricompensa dei "fondachi" in più porti. Zone che, alla fine, colonizzarono nel senso vero e proprio; iniziarono, oltretutto, varie prese di potere nei confronti della popolazione locale, senza, però, concentrarsi troppo nel cercare di dare un ordine ai vari ordini e, soprattutto, una certa organizzazione territoriale. Forse, adesso, era ancora più pericoloso per i pellegrini attraversare quei luoghi; le poche roccaforti erano mal organizzate e gestite da esigui drappelli di uomini. A Gerusalemme non è che non ci fossero autorità civili, tutt'altro. Nella Città Santa risiedeva il patriarca e il re, al quale, però, non si deve avvicinare una visione di monarca assoluto, più vicina al nostro modo di intendere il potere regio; infatti, rispetto ai vari Stati creatisi, il re non accentrava poi particolarmente il potere su di sé. Su quale fosse il sovrano che avrebbe preso il trono vacante di Gerusalemme, tutti gli indizi portavano a Baldovino di Fiandra, anche se questi fu "solo" il secondo candidato; in primo luogo, infatti, fu Goffredo di Buglione ad essere vicino al trono, ma rifiutò, preferendo il titolo di "Advocatus", vale a dire di difensore del Santo Sepolcro, con Daiberto, Arcivescovo di Pisa che, eletto Patriarca Latino di Gerusalemme, investì Goffredo del titolo suddetto e, così, il trono fu preso da Baldovino. I canonici della basilica del Santo Sepolcro, già con una loro organizzazione, ora, sotto Goffredo, nel 1114 si votaro ad una vita comunitaria. Il riconoscimento ufficiale venne loro da papa Callisto II solo nel 1122, ma i compiti e l'organizzazione, ormai, erano date e già si era deciso come accogliere e gestire i pellegrini in visita in Terrasanta. In questo erano affiancati dall'Ordine Ospitaliero di San Lazzaro e dall'Ordine di San Giovanni. L'idea di un ospizio, venne a un gruppo di commercianti, molto devoti, e si potè realizzare per concessione delle autorità musulmane e, solo nel 1113, l'ordine fu approvato da papa Pasquale II, anche se gli ospitalieri si erano già insediati a Gerusalemme, per compiti di "pace", da anni oramai. Nel 1114 era andato a vivere nella città Santa Hugues des Payns, un cavaliere proveniente da un piccolo centro, poco distante da Troyes, ed era membro dei Montbrand. Il desiderio di Hugues era quello di dare una protezione, o meglio, un esercito allo Stato Crociato. Scelse allora di avviare il progetto per la costituzione di un esercito che avrebbe avuto una organizzazione monastica(e avrebbero seguito castità, obbedienza e povertà), con i componenti che, però, dovevano essere addestrati benissimo e ricevere, dall'esterno, in cambio dei loro servizi di protezione: cibo e qualsiasi altra cosa di cui necessitassero. Secondo fonti un po' più leggendarie, ma comunque attendibili, ebbe subito l'appoggio di re Baldovino, del Patriarca e dell'altro clero. A parte le storie, più o meno vere, su chi abbia appoggiato subito Hugues, si sa che re Baldovino fornì subito dei locali della moschea di Al-Aqsa, all'Haram-el-Sharif, dove un tempo sorgeva il tempio di re Salomone. All'inizio, però, i cavalieri non avevano un nome specifico; c'era chi li individuava come "Poveri soldati di Cristo" o "Soldati di Dio e del Tempio di Salomone". Piano piano, però, questi soldati venivano sempre più riconosciuti come cavalieri del Tempio o Templari. I Templari, però, all'inizio non avevano una regola da seguire, che arrivò solo col concilio di Troyes del 1128, tenuto sotto il pontificato di Onorio II. Particolarmente importante per la regola fu San Bernardo di Chiaravalle. Nella "Regola" si chiariscono i tempi e i modi delle celebrazioni liturgiche, dei riti di iniziazione, delle regole da seguire all'interno dell'ordine, dell'organizzazione della vita comunitaria. Ciò che, però, destava più scalpore era come si dovesse considerare la virtù cristiana in relazione al dovere del guerriero. Fatto sta che, così, scritta la regola, i "favori" verso i templari non finirono, in quanto Innocenzo II doveva, per certi aspetti, un favore a Bernardo per averlo favorito nell'elezione al soglio pontificio, indicando come fosse più importante la sua elezione, cronologicamente, piuttosto che quella del futuro papa Anacleto II. Ciò detto, papa Innocenzo II concesse importanti privilegi ai templari e, nel 1147, papa Innocenzo III concesse ai templari, che già indossavano il mantello bianco, di porre sullo stesso la croce rossa. Nello stesso periodo i cavalieri elaborarono anche il loro motto: "Non nobis Domine, sed nomini tuo da gloriam"; cioè: "Non per noi Signori, ma per il Tuo nome concedici la gloria". Intanto, però, nove anni prima era morto Hugues des Payns che, prima di tornare a Gerusalemme, dopo i lavori del Concilio di Troyes del 1128, si era recato in Normandia, dove aveva fondato una "provincia" templare. Così, l'organizzazione si ramificò sempre più, arrivando nel 1170 a contare ben 9 Province: Antiochia, Tripoli e Gerusalemme, in Terrasanta; Inghilterra, Aragona, Puglia, Poitou, Provenza, Portogallo e Ungheria in Occidente. Questa espansione, fu dovuta, oltre che alla Chiesa, anche ai favori del potere politico; basti pensare che la Reconquista spagnola ebbe avvio e come protagonisti principali i templari. Fu così che avvenne anche che i templari ricevettero molte e cospicue donazioni da nobili, pienamente convinti della "buona causa" della loro missione in Terrasanta; alcune erano "in extremis", cioè donazioni fatte per testamenti in punto di morte, oppure "Pro Anima" era spesso la motivazione delle donazioni. In questo modo i Templari si trovarono a possedere moltissimi beni, terreni, castelli e attirarono sempre più su di sé le attenzioni della popolazione e dei grandi sovrani; nonchè della Chiesa. In poco tempo si trovarono costretti ad imparare, gioco forza, ad amministrare tutti questi beni. Furono, sostanzialmente, i primi banchieri; a loro è dovuta la nascita della "cambiale", un metodo di girare denaro a distanza. Uno dei primi veri e propri scontri armati ebbe luogo il 1138 a Toqa, quando i Musulmani di Ascalona assalirono questa cittadina. L'intervento fu positivo, ma un drappello di soldati cristiani si fermò a raccogliere il bottino, ritardando una nuova organizzazione dell'esercito; così i Musulmani poterono prepararsi per tempo e tornare preparati, sconfiggendo i Cristiani. Trascorsero tredici anni durante i quali gli schieramenti, sostanzialmente, non prevalsero, fino al 1151; anno in cui i Cristiani, guidati da Bernardo di Tremelay, Maestro dell'Ordine, riuscì a riportare una significativa vittoria. A seguito di questa, re Baldovino III decise di organizzare un attacco ai Musulmani nel tentativo di rimpossessarsi di Ascalona. Nel 1153, così, ebbe luogo un attacco che portò i cavalieri a fare una breccia nelle mura della città; Bernardo, così, decise di varcarla, ma con soli quaranta uomini e gli assediati, vedendo che nessun altro dei Cristiani seguiva i propri compagni, li assediarono ed uccisero tutti. Nonostante ciò, pochi giorni dopo, la città cadde in mani cristiane. Negli stessi anni dei fatti precedentemente detti, si era svolta la seconda crociata(1147-1149), promossa da San Bernardo, bandita da papa Eugenio III e guidata dall'Imperatore Corrado III e da Luigi VII di Francia. Mai come ora i cristiani si mobilitarono; oltre che in Medio Oriente, in Spagna e sulle sponde del Mar Baltico. Nel 1144 Edessa era caduta in mano ai Musulmani; furono, così, organizzate le forze per cercare di riconquistarla; purtroppo, però, buona parte degli uomini morì nella traversata in Anatolia. Alla fine, senza che Edessa fosse riconquistata, i sovrani dovettero raccogliere gli uomini rimasti loro e tornare in patria. Prima di rientrare, però, comunque l'esercito di Luigi VII fu salvato dai Templari che intervennero alle Gole di Psidia, e così, almeno l'Ordine che mai si tirò indietro e combatté sempre con coraggio, vide incrementare il proprio prestigio. Così si concluse la Seconda Crociata; prima che Bernardo di Tremelay subentrasse erano stati Maestri Roberto di Craon e poi Everardo di Barres, che lasciò la carica per dare il via all'esperienza cistercense. In ogni caso, le tensioni in Terrasanta e in particolare nel Regno di Gerusalemme, erano sempre molto elevate. Dalla sua fondazione, infatti, Gerusalemme aveva ricevuto l'opposizione della dinastia bizantina dei Comneni; così, per tentare di alleggerire questa tensione, si decise nel1167 di organizzare un matrimonio di comodo tra Amalrico I, re di Gerusalemme, e Maria Comneno, pronipote di Manuele, Imperatore di Bisanzio. Quest'ultimo spinse Amalrico a rompere il patto col Califfato d'Egitto(a cui invece Amalrico teneva) e Gilberto d'Assailly, Maestro degli Ospetalieri, si disse disposto alla guerra. I Templari, e in particolare il Maestro Bertrando di Blanquefort, tentarono di dissuaderlo dall'impresa, ma ciò non fece altro che provocare una prima spaccatura con gli Ospitalieri. Nel frattempo, l'Emiro di Aleppo, Nur al-Din impose sul trono d'Egitto un tale Yusuf, detto Salah al-Din(Saladino) degli Ayyubidi. Proclamatosi sultano, nel 1171, il Saladino proclamò concluso il califfato d'Egitto e tre anni dopo conquistò la Siria. Negli stessi anni fu eletto Maestro dei Templari Eudes di Saint-Amand; questi inasprì ancora di più le tensioni con la corona di Gerusalemme, trucidando un ambasciatore degli Assassini; componenti di una setta ismaelita professanti un ascetismo di tipo panteista, così erano chiamati in quanto per alcuni consumatori di hashish, per altri invece dall'arabo assas, cioè "guardiano". Amalrico, allora, prestese dai Templari la consegna dell'autore dell'omicidio(Saladino), ma questi rifiutarono e allora il sovrano di Gerusalemme assalì la comanderia templare di Sidone. Morì nel 1174, prima di riuscire a sopprimere l'Ordine, per lui scomodo. Gli subentrò Baldovino IV, di soli tredici anni, che ebbe come reggente Raimondo III. Ciononostante Baldovino riuscì a vincere degli scontri col Saladino e agli ottanta templari in battaglia affidò il compito di curare la costruzione di una fortificazione, il cosiddetto Guado di Giacobbe. Nel 1179, però, il Saladino sventò un'iniziativa militare del re e, addirittura fece prigionieri lo stesso Baldovino IV che Eudes, s'impossessò, quindi, del Guado di Giacobbe e fece giustiziare i Templari a difesa della stessa. L'anno seguente Eudes di Saint-Amand morì e gli succedette Arnaldo de la Tour Rouge, che fu incaricato da Baldovino IV, rilasciato e ormai molto debole di salute, in quanto malato di lebbra, di offrire il trono di Gerusalemme al Re d'Inghilterra, in caso di morte di Baldovino V, l'erede designato. Questi era il figlio di una sorella di Baldovino IV, ma anch'esso era malato di salute; a morire, però, fu Arnaldo, ancor prima di giungere in Inghilterra(decedette a Verona) nel 1184. Baldovino IV morì nel 1185 e nel 1186 morì anche Baldovino V. Al trono aspiravano allora Raimondo III e Guido da Lusignano, che aveva l'appoggio dei Templari e del nuovo Maestro, Gerardo di Rideford, che covava vecchi rancori nei confronti di Raimondo e, essendo Guido, invece, una persona debole, avrebbe avuto molto più margine d'azione con lui al trono. Alla fine un arbitrato del papa, dei re di Francia ed Inghilterra e dell'Imperatore del Sacro Romano Impero, scelse come re Guido da Lusignano che, come previsto, fu manovrato in modo da scatenare lo scontro col Saladino, che, per questi "problemi" tra gli Stati occidentali potè affermarsi come capo carismatico del mondo musulmano. Ciò fu ulteriormente possibile anche grazie alle sconfitte che subirono i Templari di lì a poco.
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