Prima novità dell'anno nuovo: il mio primo romanzo su una mia scoperta che rivoluzionerà il modo di leggere la Divina Commedia.
Sotto, tutte le notizie e anticipazioni. Anche sul programma, ovviamente!
Buona lettura a tutti!

Le radici della conoscenza occulta della Divina Commedia - Parte 4: le ultime scoperte

Firenze, 13-08-2014


Gentili lettori, volendo ringraziare la vostra fedeltà al blog, oggi vi propongo un’anticipazione del tutto nuova sullo studio che sto approfondendo riguardo alla Divina Commedia e che riprende ciò che già ho scoperto e vi ho proposto (anche se solo in parte; per il resto trovate le spiegazioni nel romanzo "L’oro di Dante”) in tre dei precedenti post e che sarà oggetto di un saggio approfondito di futura uscita.

Nonostante tutto quello che ho scoperto, infatti, la ricerca non poteva esaurirsi a ciò che avevo trovato. Anche se era molto materiale, sapevo di dover andare avanti e sentivo che, soprattutto, una parte della ricerca non era ancora del tutto completa.

In particolare mi riferisco al percorso (o parallelo) tra l’Albero della Vita ebraico e l’intera Divina Commedia.

Così, nel mese di giugno del 2014, appena una quarantina di giorni fa, sono stato in grado di riuscire lì dove mi ero fermato.

Ho ricondotto ogni singola sephirah dell’Albero della Vita ebraico (per ogni approfondimento in merito vi rimando alla lettura degli articoli precedenti) ad un canto specifico. Una per una.

In pratica, ogni stazione dell’Albero Sefirotico è emblema di un canto della Divina Commedia, e dieci canti della Divina Commedia (più uno), specularmente, sono corrispondenti, per simbologia e personaggi, al senso delle stesse sephirot.

Non mi dilungo in questa sede a dirvi nello specifico quale sia il significato di ogni canto in relazione ad ogni sephiroth, ma vi dico che, con questo lavoro, anche i passaggi e i personaggi che continuavano ad apparire oscuri per i dantisti e per i ricercatori di letteratura, hanno assunto un senso ben preciso.

Cito su tutti il demone Gerione del XVII canto dell’Inferno. Canto che, secondo il mio studio, coincide con la sephirah Yesod: cioè il Fondamento, o il Giusto. E Dante definisce Gerione come un demone con “la faccia di un giusto”. Altro esempio è invece quello che riguarda il XXVIII canto del Purgatorio, il quale narra esattamente dell’incontro tra Dante e Matelda e della sua entrata nell’Eden. Ebbene, essendo la sephirah ad esso corrispondente Chesed, cioè l’Amore, e trovandosi Dante nel luogo stesso (simbolicamente parlando) “sede” dell’Amore, ed essendo essa stessa associata al sopraggiungere della Primavera (in quanto la seguente stazione è Binah, cioè proprio la Primavera), ho potuto appurare che il personaggio di Matelda altro non è che il simbolo della Primavera Universale. Ipotesi su cui ho potuto avere una piacevolissima conferma, per di più, trovando in internet, dopo il mio studio (lo sottolineo) un articolo del giornalista e ricercatore Antonio Socci, il quale avanzava questa ipotesi in relazione ad una sua analisi di Primavera di Botticelli; alla donna che vi era raffigurata. Il personaggio in esame, quindi, altri non è che la Primavera dantesca. E cioè Matelda. E il luogo di ambientazione è l’Eden, con Beatrice-Venere sullo sfondo.

Di analogie simili ne esistono a bizzeffe ed ho potuto riscontrare sensi e legami tra i canti e le sephiroth molto più profondi di quelli che adesso, in virtù del tempo e dello spazio a mia disposizione (e di un mio accordo di lavoro su questa ricerca), posso rivelarvi. Ma vi dirò solo come si trovino i canti in esame.

Tutto ruota intorno al numero 72 e ai suoi significati (il nome di Dio è di 72 lettere, la Regola dei Templari è di 72 articoli… eccetera). Così facendo, saltando i primi sette canti dell’opera e poi operando su di essa con “salti” di 9 canti alla volta, si possono individuare esattamente 11 canti, avendone due rimanenti dal conteggio complessivo dei 100 (quindi si escludono i primi 7 e poi gli ultimi 2; inoltre, 7+2=9).

Per cui, così facendo si passa dall’VIII dell’Inferno al XVII, poi al XXVI, poi al I del Purgatorio e così via.

Ma le sephiroth sono 10 e non 11.

Caso vuole (ovviamente non è un “caso”, ma, anzi, una viva conferma della validità della mia teoria) che uno degli undici canti così individuati sia il XIII del Paradiso (quello da me decodificato). Questo coincide con Daath per ragioni molto semplici e insieme complesse. Quindi con la sephirah nascosta. E, allo stesso modo, essendo il gruppo dei primi 7 associabili al sentiero dell’Albero coincidente con la lettera Aleph e con l’Arcano Maggiore del Matto, e gli ultimi 2 associabili all’ultimo dei sentieri sefirotici (lettera Tav, e poi il Mago o Bagatto), allora i restanti 80 canti (100-11-9= 80) sono associabili ai rimanenti 20 sentieri (4 canti andranno ad essere associati ad ogni sentiero).

Come vi ho detto, non starò qui a riportare ognuno dei sensi che legano i canti alle sephiroth o i gruppi interi di canti ai sentieri che connettono le stazioni dell’Albero, ma volevo solo offrirvi questa primizia in quanto ogni cosa torna e, come affermavo io, l’intera Divina Commedia è un gigantesco sunto dell’Albero della Vita ebraico!

Le mie ultime scoperte non si esauriscono qui, però. Come ho potuto verificare nell’ultimo mese, alcuni dei termini che non sapevo bene come tradurre del messaggio arcano di Dante che ho scovato nel XIII canto del Paradiso (attraverso una rielaborazione del codice scoperto da Francesco Fioretti) appartengono alla lingua ebraica (“Ever”, “Olam”, “Elun” ecc.). La mia ultima analisi, quindi, sta cercando di comprendere come si sviluppi il testo in alcuni passaggi più ostici (fermo restando che, ad esempio, i termini “Nemi” e “Lis Icon”, “Icona di Lisa”, perfettamente riconducibile quindi alla leggenda del Graal, sono segni che il testo è stato tradotto correttamente, almeno in parte).

Ma non vado oltre.

Vi lascio qui e spero che apprezziate il mio lavoro, anche se ve l’ho solo parzialmente raccontato per i motivi che sapete, confidando che ciascuna delle mie scoperte possa consentire di comprendere (finalmente) a pieno il senso recondito e più vero della Divina Commedia.

Filippo Martelli (Fiesole (FI), 20/04/1988)

Copyright ©Filippo Martelli 2014

Materiale non riproducibile

Nota a margine: Per il presente articolo, un sentito ringraziamento va alla mia fidanzata, Loredana.

FILIPPO MARTELLI è nato a Fiesole (FI), il 20/4/1988. Fondatore e gestore del blog The Voyager, ha collaborato alla stesura dei testi del documentario "Il divin segreto. Enigmi e verità su Dante Alighieri", 2009, di Michele Rossi, collaboratore del programma di Rai2 Voygaer e, da allora, ha approfondito i propri studi sulla Divina Commedia. Studi che sono confluiti nel suo primo romanzo, dal titolo "L'oro di Dante" (2013). Con la sua ricerca sulla Divina Commedia e sulle opere di Sandro Botticelli, Filippo Martelli si è classificato secondo all'edizione 2013 del Premio Nazionale Ricerca nel Mistero ed ha pubblicato un articolo dal titolo "Il Paradiso ritrovato di Dante" in merito al proprio studio sul numero 68 (giugno 2014) della rivista Fenix di Adriano Forgione, ex collaboratore dei programmi Voyager e Mistero e direttore editoriale della casa editrice Xpublishing.

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UN MEMORANDUM FBI RIVELA L'ESISTENZA DI FORME DI VITA ULTRADIMENSIONALI

 Spesso abbiamo affrontato il tema della vita su altri pianeti, non ultimo quello che abbiamo pubblicato non meno di due settimane fa sulle onde radio captate dal telescopio Arecibo. Abbiamo anche dato notizia, però, circa 2 anni fa, dell'apertura e digitalizzazione degli archivi segreti dell'FBI (Federal Beurau of Investigation) circa i documenti che riguardano faccende "spinose" tra cui, come ovvio, il tema degli UFO e degli alieni.
Sebbene vi avessimo fornito queste notizie, tuttaiva non abbiamo avuto modo di scandagliare molto approfonditamente gli archivi, ma proprio oggi siamo venuti a conoscenza  (tramite il sito internet universo7p.it ) di una serie di documenti non solo interessanti, ma incontrovertibili e alquanto inquietanti.
Nei testi desecretati, infatti, (in particolare nel "MEMORANDUM" di cui trattiamo noi, indirizzato a scienziati che lavorano per il Governo e ad alte autorità militari) l'FBI dichiara di trovarsi in una situazione critica, causa l'incontro con UFO che, nel caso in cui un popolo decidesse di attaccarlo, potrebbe portare a un disastro, e che adesso bisognerebbe comunque parlare apertamente di questi mezzi e delle creature che li guidano.
Sotto questo aspetto, potremmo dire che non c'è niente di speciale rispetto a quanto crediamo e sosteniamo da sempre; cioè che esistano effettivamente gli UFO e che questi potrebbero essere condotti da forme di vita intelligente, che ci visitano ormai da secoli (se non millenni) e che provengono da altri pianeti. La cosa sconvolgente, tuttavia, e che fino adesso era stata solo ipotizzata dagli ufologi e da alcuni ricercatori, è quello che si legge poche righe dopo.
Per la prima volta nella storia recente, secondo il memorandum che vi proponiamo, datato 8 luglio 1947 (stesso anno dell'incidente di Rosswell, in Nuovo Messico), si parla di "visitatori" ("visitors"del tutto simili a noi, ma giganti), e si dice, soprattutto, che questi provengono da una dimensione parallela alla nostra in cui vivono e da cui uscirebbero attraverso "porte temporali" e con "navi circolari".
Non ci dilunghiamo oltre e vi elenchiamo, di seguito, l'indice tradotto e che trovate sul documento in foto, ripreso direttamente dal sito dell'FBI riguardo il memorandum (http://vault.fbi.gov/UFO/UFO%20Part%201%20of%2016/view).

 Pagina 22.

"Potrebbe svilupparsi una situazione molto difficile in ogni momento, per quanto riguarda i dischi volanti. Se uno di questi dovesse essere attaccato, il piano di attacco sarà immediatamente annientato. Nella mente del pubblico questo potrebbe creare panico e sospetto a livello internazionale. I principali dati relativi a queste imbarcazioni sono ora a nostra portata di mano e devono essere rivelati; non importa quanto possano apparire fantastici e incomprensibili alle menti predenentemente non istruite su questo tema.

1 - Parte della navicella avvistata aveva dei passeggeri, mentre l'altra era sotto controllo remoto.
2 - La loro missione è pacifica. I "visitatori" pianificano di rimanere sul nostro pianeta.
3 - I "visitatori" hanno aspetto in tutto e per tutto umano, tranne che nelle dimensioni (maggiori).
4 - Loro NON incarnano i Terrestri, ma vengono da un loro mondo.
5 - Loro NON vengono da "un altro pianeta" come noi crediamo, ma da un "Mondo Etereo" che compenetra il nostro senza che noi lo percepiamo.
6 - I corpi dei "visitatori" e le loro navi si manifestano entrando in vibrazione con la materia densa della Terra.
7 - I dischi volanti hanno raggi di energia radiante con cui possono facilmente distruggere ogni nave e, rientrando nel loro campo, possono  sparire dalla nostra vista senza lasciare alcuna traccia.
8 - La regione da cui provengono NON è il piano astrale corrispondente a Loka o Talas. Gli studenti di esoterismo capiranno questi termini.
9 - I "visitatori" non utilizzano un sistema radio ma, probabilmente, un sistema radar che, forse, gli permette di individuare il luogo di apertura (lo "Stargate").


 Concludiamo il nostro resoconto solo ricordandovi che il romanzo "L'oro di Dante" parla di questo tema in relazione alla Divina Commedia e all'Albero della Vita ebraico, secondo una ricerca condotta dallo stesso gestore di questo blog. A voi il compito di trarre le opportune conclusioni...
Ci sentiamo solo di dire che, se ci "elevassimo" spiritualmente, purificando mente, corpo e spirito, col tempo potremmo entrare in un sufficiente stato di vibrazione da eludere la "matrice" che abbiamo di fronte agli occhi (ricordate il film "Matrix"?) e che non ci permette, come ad altri esseri, di vedere la realtà e di viverla in ogni sua sfaccettatura e pluridimensionalità...


Filippo Martelli



FILIPPO MARTELLI è nato a Fiesole (FI), il 20/4/1988. Fondatore e gestore del blog The Voyager, ha collaborato alla stesura dei testi del documentario "Il divin segreto. Enigmi e verità su Dante Alighieri", 2009, di Michele Rossi, collaboratore del programma di Rai2 Voygaer e, da allora, ha approfondito i propri studi sulla Divina Commedia. Studi che sono confluiti nel suo primo romanzo, dal titolo "L'oro di Dante" (2013). Con la sua ricerca sulla Divina Commedia e sulle opere di Sandro Botticelli, Filippo Martelli si è classificato secondo all'edizione 2013 del Premio Nazionale Ricerca nel Mistero ed ha pubblicato un articolo dal titolo "Il Paradiso ritrovato di Dante" in merito al proprio studio sul numero 68 (giugno 2014) della rivista Fenix di Adriano Forgione, ex collaboratore dei programmi Voyager e Mistero e direttore editoriale della casa editrice Xpublishing.

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