Questo post è dedicato alla prima puntata della nuova serie di Voyager.
Esiste una data ben precisa, un giorno a cui ci stiamo pian piano avvicinando, ricco di mistero, che porta con sé una serie di interrogativi, che, per alcuni, preoccupano; tale data è il 21 dicembre 2012.
Questa è al centro delle profezie e degli studi più culture, lontane nel tempo e nello spazio, che, però, concordano tutte su quel preciso giorno, come una data estremamente importante per tutto il genere umano. Ma come mai, appunto, più culture, lontane nello spazio-tempo indicano tutte verso quel preciso giorno del calendario?
Procediamo con ordine. Per essere ancora più precisi, dobbiamo chiarire un concetto prima di tutto. Le più grandi civiltà e culture hanno indicato quella data come fondamentale, pur constatando il fatto che, i vari calendari, da quello Maya a quello musulmano, hanno durate e concetti, come base, differenti. Se, infatti, per esempio la nostra concezione del tempo è lineare e gli anni, teoricamente(anche se per noi cristiani esiste un'Apocalisse, una fine dei tempi) vanno verso infinito; per i Maya, una delle culture più evolute dell'antichità, il tempo è da considerarsi tipo una spirale, o almeno circolare. Si arriva quindi a dover per forza considerare una fine dei tempi che può, in teoria, essere specificata in un giorno ben preciso. Si tratta del 21 dicembre del 2012? Non proprio. Ma cosa questo voglia significare non lo diremo ora.
Partiamo da un'altra data, il 10450 a.C. e da un luogo, la Cambogia e, sempre più nello specifico, il sito archeologico di Angkor, uno dei meglio preservati del mondo. Costruito dalla dinastia Khmer tra il IX ed il XV secolo d.C., si compone di un elevato numero di templi e, come altre culture, questi fanno riferimento ad alcune costellazione; in particolar modo 72 templi simboleggiano e sono orientati verso la costellazione del drago; ma non è così semplice, per la precisione si riferiscono alla stessa, ma per come le stelle erano disposte nell'anno 10450 a.C., lo stesso anno in cui le stelle della cintura di Orione erano disposte secondo un angolo pari a quello con cui sono allineate e disposte le piramidi della piana di Giza e, soprattutto, la Sfinge, che "guardava" il suo corrispettivo in cielo: la costellazione del Leone.
"Calcolando e tenendo in debito conto i giorni e le ore propizie delle stelle di Orione e delle dodici divinità che reggono, ecco che esse congiungono le mani palmo a palmo; ma la sesta tra esse pende sull'orlo dell'abisso". Così recita una parte del libro dei morti Egiziano. Si sa, gli egizi erano molto legati allo studio delle costellazioni e degli allineamenti con queste, in particolar modo con la stella Sirio, ma avevano anche intuito, così come i Maya, una cosa fondamentale: il fenomeno della precessione degli equinozi. Questo fenomeno, molto studiato in astronomia, è estremamente importante nel computo degli anni e del calcolo del cambio delle costellazioni a cui si fa riferimento. In sostanza, il nostro pianeta, leggermente schiacciato ai poli ha una rotazione, un'orbita, attorno al sole di tipo ellittico e un movimento di rivoluzione sul suo stesso asse. Il problema, è che, non essendo presente la stessa massa nei vari punti della crosta terrestre, di conseguenza è diversa l'attrazione gravitazionale che subisce dal sole e, così, il movomento che subisce attorno al suo asse non è "perfetto", ma si avvicina a quello di una trottola. Tutto ciò comporta un anticipo degli equinozi, chiamate, appunto, precessioni. Da quando gli egizi scrivono questo, dicono di dover considerare sei ere precessionali e la settima dovrebbe essere l'ultima di un ciclo; quest'ultima coincide con quella dell'Acquario, mentre la penultima dei Pesci e quella ancora prima era del Leone. Ma dopo questa, non parlano di una "fine del mondo", semplicemente di un periodo che finisce, per poi cominciarne uno nuovo. Dello stesso avviso è Nostradamus, il grande profeta: "Al compimento del grande numero settimo apparirà al Tempo dei Giochi d'Ecatombe non lontano dalla grande età del millennio che gli entrati usciranno dalle loro tombe".
Un sacerdote Maya, intervistato dalla redazione di Voyager, ha spiegato cosa significhi quella data alla fine del loro calendario, specificando come non si tratti della fine del mondo, ma della fine di un ciclo, al termine del quale, a loro dire, l'umanità entrerà in una dimensione molto spirituale e un periodo di pace tra i popoli della terra prenderà corpo. Del resto, sottolinea Carlos Barrios, il sacerdote intervistato, loro, i Maya, sono stati in grado di prevedere grandi catastrofi e attentati; gli ultimi della serie sono stati: l'attentato alle Twin Towers, lo tsunami e l'uccisione di Saddam Houssain. Tutto ciò è stato possibile partendo da un presupposto; loro leggono lo spazio-tempo come un sistema a spirale, così, compilare un calendario ed utilizzarlo per leggere nuovi avvenimenti e utilizzarlo anche in campo astronomico diventa molto semplice, pur nella sua complessità. In sostanza di calendari Maya, ne esistono tre. Uno è un calendario "Rituale" di 260 giorni, con cicli di 20 giorni e 13 cifre. Un secondo è un calendario "Solare", di 365 giorni. Questi sono stati composti su di una ruota calendaria con glifi e segni, che, girando, si combinano a vicenda consentendo numerosissime letture e che è, quindi composta di 52 "Anni solari". Il problema che si poneva, però, era la durata limitata del calendario, per quanto giusto e complesso, così ne realizzarono uno ancora più complesso: il "Lungo computo". Il Lungo computo è composto da un ciclo di giorni calcolati a partire dalla creazione, dall'anno 3114(13 agosto), e l'era attuale starebbe avviandosi verso una conclusione, dopo 13 cicli da 144000 giorni. La conclusione è segnata per il 21/12/2012.
Esiste una data ben precisa, un giorno a cui ci stiamo pian piano avvicinando, ricco di mistero, che porta con sé una serie di interrogativi, che, per alcuni, preoccupano; tale data è il 21 dicembre 2012.
Questa è al centro delle profezie e degli studi più culture, lontane nel tempo e nello spazio, che, però, concordano tutte su quel preciso giorno, come una data estremamente importante per tutto il genere umano. Ma come mai, appunto, più culture, lontane nello spazio-tempo indicano tutte verso quel preciso giorno del calendario?
Procediamo con ordine. Per essere ancora più precisi, dobbiamo chiarire un concetto prima di tutto. Le più grandi civiltà e culture hanno indicato quella data come fondamentale, pur constatando il fatto che, i vari calendari, da quello Maya a quello musulmano, hanno durate e concetti, come base, differenti. Se, infatti, per esempio la nostra concezione del tempo è lineare e gli anni, teoricamente(anche se per noi cristiani esiste un'Apocalisse, una fine dei tempi) vanno verso infinito; per i Maya, una delle culture più evolute dell'antichità, il tempo è da considerarsi tipo una spirale, o almeno circolare. Si arriva quindi a dover per forza considerare una fine dei tempi che può, in teoria, essere specificata in un giorno ben preciso. Si tratta del 21 dicembre del 2012? Non proprio. Ma cosa questo voglia significare non lo diremo ora.
Partiamo da un'altra data, il 10450 a.C. e da un luogo, la Cambogia e, sempre più nello specifico, il sito archeologico di Angkor, uno dei meglio preservati del mondo. Costruito dalla dinastia Khmer tra il IX ed il XV secolo d.C., si compone di un elevato numero di templi e, come altre culture, questi fanno riferimento ad alcune costellazione; in particolar modo 72 templi simboleggiano e sono orientati verso la costellazione del drago; ma non è così semplice, per la precisione si riferiscono alla stessa, ma per come le stelle erano disposte nell'anno 10450 a.C., lo stesso anno in cui le stelle della cintura di Orione erano disposte secondo un angolo pari a quello con cui sono allineate e disposte le piramidi della piana di Giza e, soprattutto, la Sfinge, che "guardava" il suo corrispettivo in cielo: la costellazione del Leone.
"Calcolando e tenendo in debito conto i giorni e le ore propizie delle stelle di Orione e delle dodici divinità che reggono, ecco che esse congiungono le mani palmo a palmo; ma la sesta tra esse pende sull'orlo dell'abisso". Così recita una parte del libro dei morti Egiziano. Si sa, gli egizi erano molto legati allo studio delle costellazioni e degli allineamenti con queste, in particolar modo con la stella Sirio, ma avevano anche intuito, così come i Maya, una cosa fondamentale: il fenomeno della precessione degli equinozi. Questo fenomeno, molto studiato in astronomia, è estremamente importante nel computo degli anni e del calcolo del cambio delle costellazioni a cui si fa riferimento. In sostanza, il nostro pianeta, leggermente schiacciato ai poli ha una rotazione, un'orbita, attorno al sole di tipo ellittico e un movimento di rivoluzione sul suo stesso asse. Il problema, è che, non essendo presente la stessa massa nei vari punti della crosta terrestre, di conseguenza è diversa l'attrazione gravitazionale che subisce dal sole e, così, il movomento che subisce attorno al suo asse non è "perfetto", ma si avvicina a quello di una trottola. Tutto ciò comporta un anticipo degli equinozi, chiamate, appunto, precessioni. Da quando gli egizi scrivono questo, dicono di dover considerare sei ere precessionali e la settima dovrebbe essere l'ultima di un ciclo; quest'ultima coincide con quella dell'Acquario, mentre la penultima dei Pesci e quella ancora prima era del Leone. Ma dopo questa, non parlano di una "fine del mondo", semplicemente di un periodo che finisce, per poi cominciarne uno nuovo. Dello stesso avviso è Nostradamus, il grande profeta: "Al compimento del grande numero settimo apparirà al Tempo dei Giochi d'Ecatombe non lontano dalla grande età del millennio che gli entrati usciranno dalle loro tombe".
Un sacerdote Maya, intervistato dalla redazione di Voyager, ha spiegato cosa significhi quella data alla fine del loro calendario, specificando come non si tratti della fine del mondo, ma della fine di un ciclo, al termine del quale, a loro dire, l'umanità entrerà in una dimensione molto spirituale e un periodo di pace tra i popoli della terra prenderà corpo. Del resto, sottolinea Carlos Barrios, il sacerdote intervistato, loro, i Maya, sono stati in grado di prevedere grandi catastrofi e attentati; gli ultimi della serie sono stati: l'attentato alle Twin Towers, lo tsunami e l'uccisione di Saddam Houssain. Tutto ciò è stato possibile partendo da un presupposto; loro leggono lo spazio-tempo come un sistema a spirale, così, compilare un calendario ed utilizzarlo per leggere nuovi avvenimenti e utilizzarlo anche in campo astronomico diventa molto semplice, pur nella sua complessità. In sostanza di calendari Maya, ne esistono tre. Uno è un calendario "Rituale" di 260 giorni, con cicli di 20 giorni e 13 cifre. Un secondo è un calendario "Solare", di 365 giorni. Questi sono stati composti su di una ruota calendaria con glifi e segni, che, girando, si combinano a vicenda consentendo numerosissime letture e che è, quindi composta di 52 "Anni solari". Il problema che si poneva, però, era la durata limitata del calendario, per quanto giusto e complesso, così ne realizzarono uno ancora più complesso: il "Lungo computo". Il Lungo computo è composto da un ciclo di giorni calcolati a partire dalla creazione, dall'anno 3114(13 agosto), e l'era attuale starebbe avviandosi verso una conclusione, dopo 13 cicli da 144000 giorni. La conclusione è segnata per il 21/12/2012.
Ma, in pratica, cosa potrebbe veramente verificarsi? Concretamente, non si sa bene. C'è chi parla(gli indiani del Nord America) del passaggio di nuovo della stessa cometa che passò per la nascita di Cristo; c'è chi invece, basandosi su dati molto concreti, ha presupposto un'inversione magnetica, dato quanto l'intensità magnetica sta diminuendo in questi ultimi 200 anni. Altre teorie, che ora non sto a riportare in quanto troppo estreme, prevedono uno scenario catastrofico. La verità, come al solito, ritengo stia nel mezzo e, seguendo ciò che dicono i più grandi profeti, davvero andremo incontro ad un periodo di pace duratura; non ci è dato però sapere quanta verità vi sia in tutto ciò, certo è che, in questo caso arriveremo veramente a scoprire chi ha ragione. Basterà attendere il sorgere del sole in quel fatidico giorno; il 21 dicembre 2012!
0 commenti
Posta un commento