Prima novità dell'anno nuovo: il mio primo romanzo su una mia scoperta che rivoluzionerà il modo di leggere la Divina Commedia.
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Buona lettura a tutti!

Eppure non dovrebbe esistere. Oggetti e simboli impossibili.

Posted by Pubblicato da Unknown On 18:07


Normalmente siamo sempre attratti da ciò i cui contorni sono poco definiti; insomma da qualsiasi cosa racchiuda in sé di ignoto e buio. Appaiono in continuazione sulla scena elementi che sono in grado di dare o togliere conferme agli studi finora eseguiti, e questo in più campi. Accade per fossili, ma anche utensili e microrganismi, o organismi di cui neppure si immaginava l'esistenza o che si ritenevano ormai estinti. Indizi in grado di portare indietro anche di milioni di anni l'orologio della Storia. Ma in certi casi si va anche oltre. Sono infatti stati ritrovati dei reperti la cui inspiegabilità è il discrimine fondamentale rispetto ad un qualsiasi altro oggetto appartenuto ad ere passate. Oggetti così vicini a noi da poter essere ritenuti come prese in giro, dato il loro incredibile essere. Si trovano in collezioni private, ma anche in musei pubblici, nascosti in mezzo ad altri reperti più tradizionali.
Spiccano piccole statue, i cui disegni sono di un'incredibile bellezza e che provocano anche stupore. Si tratta di ciò che noi potremo definire come non congruo con il plausibile periodo di datazione. Alcune statue possono rivelarci tracce di un passato diverso; molto diverso. Quella di ciò che ha tutta l'aria di essere un astronauta, emerge forse con più forza rispetto a molte altre. Ma non è un pezzo unico; ne esistono altre, dove sono rappresentati uomini con quegli che hanno tutta l'aria di essere caschi e tute spaziali. Come potremo spiegare, però, tutto ciò? Certi ricercatori, su tutti non scordiamoci il recentemente deceduto Zecharia Sitchin, affermano che gli dei dell'antichità altro non fossero che visitatori di altri pianeti, che giungevano sul nostro apparendo agli uomini della Terra, meno evoluti, come dei, vedendoli scendere dal cielo ed usare strumenti "magici". Non solo, però; questi alieni sarebbero stati i portatori di conoscenze a noi ancora ignote che avrebbero, così, accellerato rapidamente il nostro processo evolutivo. Di simili teorie, però, esiste notevole testimonianza all'interno di numerosi disegni propri di tempi antichi e di dipinti di pittori molto famosi: Piero della Francesca, Aert de Gedler ed altri, solo per citarne due. Sono numerose le apparizioni di strani oggetti volanti verso cui le persone guardano, la cui forma ricorda molto da vicino quella dei dischi volanti. Astronavi e visitatori simili, però, sono protagonisti anche di innumerevoli leggende e racconti narrati, propri di tempi antichi. Questi quadri hanno suscitato e continuano a suscitare dubbi e stimolano discussioni tuttora vive. "La Madonna con Bambino e San Giovannino" è chiara; sulla destra del quadro un oggetto del tutto simile ad un disco volanteemerge dal celeste del cielo. Da esso partono raggi luminosi e fin qui si potrebbe anche pensare ad un oggetto simbolico, ma a ben vedere, sotto di esso, un uomo con un cane è rivolto con lo sguardo ad esso, coprendosi persino gli occhi, mentre il cane non è fermo ed impassibile, ma proteso verso l'oggetto e a quello abbaia. Si sa bene che i cani non abbaiano ad oggetti irreali, ma ad un qualcosa di concreto. Perciò sorge il dubbio di cosa sia quell'oggetto; ma questo quadro, come detto, non è l'unico elemento da analizzare. Ne esistono innumerevoli e, ai fini di dare un quadro sommario, ma nel contempo esaustivo sul tema, occorre nominare e prestare attenzione all'affresco nel monastero di Visoki Decani, in Kosovo, dove "La crocifissione", al di là del tema pricipale dell'affresco vede due figure curiose: una in alto a sinistra e una in alto a destra. Sono due persone, sembra, che però si trovano alla guida di quelli che sembrano veicoli aerei. Uno, però, dei più controversi dipinti esistenti è quello di Ventura Salimbeni nel '500, posto nella chiesa di San Piero a Montalcino; "L'esaltazione dell'Eucarestia" presenta al centro, tra Dio Padre e Gesù Cristo, un oggetto sferico metallico dotato di antenne impugnate dai Due. E' incredibile la sua vicinanza per forma allo Sputnik sovietico. Proseguendo oltre, portando un ultimo esempio prima di cambiare argomento, ecco "Il Battesimo di Cristo", di Aert De Gedler. In alto, nel cielo, da quello che sembra un disco volante si diramano raggi luminosi che giungono fino a Cristo. Si tratta di un U.F.O.? Andiamo avanti.
Simili ai quadri per il contenuto esistono molte monete, appartenute a popoli lontani nello spazio e nel tempo, dove sono rappresentati veri e propri dischi volanti e, in questo caso, non può esserci spiegazione differente. Le figure lì rappresentate parlano chiaro, e l'appartenenza a differenti civiltà ci rendono la ricerca di una verità univoca e riferita a ciò che di esse si conosce sempre più complessa.
Statuette di diverso genere, ma simile significato, risalenti a circa 17000 anni fa sono state trovate in Africa, si chiamano Nomoli, ed hanno una caratteristica interessante. Posseggono una cavità, all'interno della quale è stata inserita una sfera di acciaio e cromo. L'acciaio cromato, però, è tutt'altro che antico, stando alle nostre conoscenze; la sua creazione è datata 1904, a Gratz, in Austria. Se di un falso si trattasse, però, non ci sarebbe molto di cui parlare. Potrebbe essere uno scherzo; ma studi radiografici realizzati sulla statua prima ancora di aprirla hanno rivelato che in essa era contenuta la sfera già da migliaia di anni, in quanto nessuno vi aveva mai messo mano prima di allora. La domanda che però in questo momento emerge è un'altra: visti i dati che abbiamo in mano, chi possedeva 17000 anni fa le conoscenze per realizzare l'acciaio cromato?
Un altro oggetto, ancora più sconvolgente, è stato rinvenuto in Texas. In mezzo ad uno strato roccioso molto ricco di fossili di più specie animali e vegetali ne è emerso uno che a prima vista ha da subito ricordato un dito umano; completamente pietrificato. Una cosa impressionante, se si pensa a quelli che sono i normali tempi che conducono ad un avanzato processo di sedimentazione; ancora di più controllando le analisi su di esso fatte. Quello che poteva sembrare un dito, in realtà poteva essere altro, ma analisi radiografiche e non solo hanno evidenziato la sua genuinità confermando anche il midollo osseo, sostituito nel corso del tempo da sali minerali. Ma allora la nostra specie può avere ancora più anni di quanti non si creda? Chi lo sa; intanto un elemento di forte squilibrio ha fatto il suo ingresso sulla scena scientifica.
Andando oltre, ma tornando all'Egitto, incontriamo un altro strano tema, di cui questo canale ha già parlato, vale a dire le cosiddette "Lampade di Dendera". Ci troviamo a Tebe; qui, nel Tempio di Dendera, sono stati rinvenuti dei bassorilievi che hanno fatto emergere un qualcosa di molto molto strano. Infatti, ciò che poteva apparire come la rappresentazione di strumenti utili a riti religiosi per venerare le divinità, in realtà ha incuriosito i ricercatori. Appena dieci anni dopo da questa scoperta, fu creato un oggetto, il tubo di Krux, col quale erano prodotti raggi-X. E a ben guardare il geroglifico, la stessa rappresentazione del bassorilievo ci porta, guardando con occhio diverso, ad interpretare la rappresentazione in maniera più vicina alla descrizione di una lampada per la produzione dei raggi X che altro. Ciò che sembrerebbe, secondo l'egittologia ufficiale, la colonna dorsale di Osiride, in realtà ha la forma e la posizione di un componente utilizzato per realizzare avvolgimenti di fili elettrici, fondamentale per il tubo di Krux. Alla base della "lampada" stà poi un cavo, o comunque qualcosa di molto somigliante; di fronte alla stessa, invece, un dio, con due palette messe come in posizione di "pericolo". Guarda caso proprio nella posizione da cui fuoriescerebbero i raggi; all'interno delle lampada, poi, un serpente sinuoso, lo stesso prodotto dal passaggio di elettricità nel tubo. Forse, solo coincidenze. O forse no? I geroglifici lì presenti, infatti, recitano: "La luce proviene da un oggetto grande quanto cinque mani umane".
Altri oggetti molto importanti sono di tutt'altra fattura e genere: si tratta di monili rinvenuti in una tomba egizia. La loro forma, però, più che avvicinarsi a libellule o uccelli, e non poco, aerei e, più in generale, mezzi aerei.
Impronte umane, poi. Cementificate e rinvenute in posto impensabili; retrodatabili di milioni di anni anche. Certo, in questo caso sicuramente si potrebbe pensare a falsi, ma si vacilla di fronte ad un'impronta davvero incredibile. E' di una calzatura e chi la vestiva ha schiacciato nel camminare un piccolo animaletto: un trilobite. Questa è stata rinvenuta nello Utah, negli U.S.A., e sono presenti orme di più passi fatti dall'individuo; ma quella a cui noi ci riferiamo è un'impronta sinistra. Sicuramente però dalla maggior parte delle persone a cui si chiedesse cosa è questo animale, si otterrebbe un "non so". Questo, non tanto in quanto specie rara, ma in quanto specie estinta da 350 milioni di anni.
Ma gli oggetti che forse sono più sconvolgenti di tutti non rappresentano alcun uomo, astronauta, o niente di simile; sono un vasetto ed un martello. Qual'è la loro particolarità? Hanno milioni di anni. Esaminiamo il primo. Come può però essere possibile che un vasetto esistesse moltissimo tempo prima che noi uomini, seguendo almeno la linea cronologica che antropologi e scienziati hanno dettato? Questa è una domanda alla quale, al momento non si riesce a rispondere, soprattutto in virtù del fatto di sapere come questo oggetto è stato rinvenuto. Un operaio dell'Oclhaoma nel 1912 trovò un pezzo di carbone di grandi dimensioni; troppo grandi per poterne consentire un qualsiasi utilizzo. Si munì allora di uno strumento per romperlo e, assestato un colpo secco lo spaccò, ma la frattura rivelò qualcosa di assolutamente inatteso. Il carbone si forma in milioni di anni, come si sà, e veniva estratto da miniere; un destino simile subì quello stesso pezzo, che però al suo interno racchiudeva il vasetto succitato, in metallo, che dovrebbe risalire a circa 340 milioni di anni fà, quando la terra non era popolata da uomini.
Il martello, invece, ha un destino simile, salvo il fatto di essere stato rinvenuto fuso dentro una fromazione rocciosa vecchia di 140 milioni di anni. Fu rinvenuto in Texas, in una formazione calcare, nel 1934.
Ufficialmente gli scienziati sono scettici in maniera manifesta. Questo in quanto, essendo per loro, come sappiamo bene, ben più recente la nostra specie di quanto non ci dicano questi oggetti ed avendo avuto un certo percorso evolutivo, allora tutto ciò che non rientra in questa linea precisa, semplicemente non può essere. Ma se, invece di dire subito no, questo non può essere così, si cercasse di capire come mai questi oggetti esistono e cercassimo di ascoltarli, forse riusciremo a capire meglio. Potremo scavare ancora più a fondo nelle nostre identità, nel nostro passato ed in quello della stessa Terra. Forse non tutto è come crediamo e dovremo anche cercare di evitare interpretazioni probabilmente erronee. Andare oltre ci può permettere di capire e sapere meglio e di più di quanto non si sappia concretamente; probabilmente c'è qualcosa da scoprire, qualcosa di inquietante e sconvolgente, e potremo accorgerci di essere in ritardo, certe scoperte, infatti, ci farebbero riposizionare indietro l'orologio della nostra storia di moltissimi anni e riusciremo a togliere velami che ci occludono la vista della realtà più vera. Quella che, ancora, dobbiamo finire di conoscere.

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