Parliamo ora di un argomento che mi sta molto a cuore; non fosse altro che sono un grandissimo appassionato delle vicende dei templari e di tutto ciò che orbita attorno a tale argomento. Parleremo di Rennes le Chateau.
Si tratta di un piccolo paesino a sud della Francia, che, nonostante le dimensioni molto ridotte, ha sempre attirato su di sé l'attenzione di moltissimi popoli, eserciti, celebrità. Si parte dagli antichi romani, passando per i visigoti ed i catari, fino ad arrivare al secolo scorso e all'esercito nazista.
Insomma, un piccolissimo borgo al centro dell'attenzione e del mistero da oltre 1600 anni. Ma perché? Beh, come logico, la cosa più semplice da fare, è partire dal principio per capire cosa sia successo là.
Nel 1885 un giovane parroco, Berenger Saunier, divenne abate della piccola chiesa di campagna di Renne le Chateau. Ciò che gli fu dato era una costruzione alquanto fatiscente, necessitante di immediati lavori di rifondazione. Ovviamente, però, i soldi messi a disposizione di Saunier erano appena sufficienti a riparare i danni ed evitare eventuali crolli futuri; ma ciò che rivoluzionò la piccola chiesa fu un qualcosa che avvenne proprio in quegli anni. Dopo 7 anni di lavori portati avanti a stento, improvvisamente, Saunier trovò qualcosa, e lo scrisse sul suo diario: "Oggi ho trovato un tesoro!". Spostando l'altare, che come in tutte le chiese altomedievali è posto a contrasto col muro perché l'officiante dava le spalle a tutti coloro che prendevano parte alla funzione, trovò delle pergamene antiche poste nell'incavo di alcune colonnette; due erano di origine medievale, mentre una terza era più recente, realizzata da Bigou, un predecessore di Saunier. Non si sa ancora cosa abbia trovato Saunier, ma molto probabilmente era un qualcosa che si stava cercando da almeno un millennio e mezzo. L'unica sola cosa di cui si è certi è che, da quel momento in avanti, i lavori proseguirono ad una velocità altissima e che, addirittura fu costruita uno studio per il parroco, fu ristrutturata la chiesa, dedicata a Maria di Magdala, ed arredata di tutti i fasti possibili ed immaginabili, fu costruita una nuova torre, dedicata alla Maddalena, ed una nuova terrazza, per non parlare di una nuova casa per il parroco, da usare per ricevere le visite e basta, e una nuova strada che avrebbe facilitato l'accesso ai fedeli. Insomma, parliamo di un'opera faraonica; facendo i conti in euro, Saunier ha speso circa 15 milioni di euro, pari circa a 30 miliardi delle vecchie lire. Un investimento talmente esoso da non far altro che gettare benzina sul fuoco sul mistero di Rennes le Chateau.
A cosa si riferiva con il termine tesoro? Si tratta di un tesoro vero e proprio? Oppure ad un segreto? E, in ogni caso, come può aver trovato una quantità così alta di soldi? Sono tutte domande a cui ancora non si può rispondere, ma di certo Saunier aveva scoperto qualcosa di molto importante. Tanto importante che, per riportare un esempio, il compositore Richard Wagner, dopo aver visitato Rennes le Chateau, realizzò il suo famoso Parzifal, che narra le vicende relative al Santo Graal.
E veniamo a una breve descrizione della chiesa; breve per il semplice fatto che, come per gli interventi precedenti, non voglio esaurire con un solo post l'argomento, che comunque, sarebbe lunghissimo e estremamente complesso per poter riempire un solo post.
Veniamo alla chiesa. Entrando questa presenta un'iscrizione voluta da Saunier: "Iste locus terribilis est"; come si può facilemente tradurre: questo è un luogo terribile. Il riferimento può essere relazionato al segreto scoperto dall'abate, ma gli interrogativi continuano a persistere.
Entrando poi, notiamo una chiesa con un eccesso di decoro e con statue particolari: un diavolo a reggere l'Acquasantiera, glifi egizi, simboli massonici e catari, e poi, un particolare che si può notare soprattutto in pianta. Questo fa riferimento alle statue di santi presenti all'interno. Se si collegano le statue e si considera solo l'iniziale dei santi: Santa Germana, San Rocco, Sant'Antonio Eremita, Sant'Antonio da Padova e San Luca. Le iniziali formano la parola "Graal" e la linea che unisce le statue una "M", simboleggiante, forse, il nome della Maddalena. Solo un caso? Io credo di no, ma studi approfonditi sono tutt'ora in corso.
Strumentazioni moderne hanno messo in evidenza il fatto che al di sotto del piano di calpestio si trovino almeno due livelli tutt'ora da esplorare; uno sicuramente ostrogoto, e uno, si crede, romano. Sicuramente è presente una cripta romana sotto all'abside. Il problema, però, è che tutta la zona della chiesa è interdetta, e non si può assolutamente scavare. Bisognerà, perciò, attendere che cada questo divieto e che, quindi, siano autorizzati dei lavori di scavo nell'area. Nel frattempo, la chiesa di Rennes le Chateau continuerà ad affascinare ogni persona che sia attratta dal mistero e dal fascino del Graal e dei cavalieri templari.
Se ti è piaciuto l'articolo, iscriviti al feed per tenerti sempre aggiornato sui nuovi contenuti del blog! Per maggiori informazioni sui feed, clicca qui! |