

Cercare, però, traccie di una verità scomparsa sono incredibilmente difficili. Infatti Messina fu devastata da vari terremoti che hanno raso al suolo un qualsiasi possibile indizio. Ma, come detto, i Crollalanza ed i Florio avevano proprietà, e parenti, sia in Italia, che in Nord-Europa. I Florio, però, sarebbero stati ebrei e, con le leggi e le tolleranze dell'epoca, ecco che il padre di Michelagnolo, ebreo, ma sposato con una donna cattolica, riuscì per molto tempo, grazie alla propria professione, di rimanere a Messina. Qualche anno più tardi, però, la situazione divenne insostenibile e i Florio furono costretti a trasferirsi in Inghilterra nello stesso periodo in cui, stando a quanto si sa, Shakespeare sarebbe vissuto ed avrebbe scritto le suo opere.
Opere che, stranamente, sono quasi sempre ambientate in Italia. Opere in cui il suo piccolo borgo di nascita, Stratford on Avon, non viene mai citato, a dispetto di piccoli borghi italiani. Un fatto molto singolare se, stando alle fonti storiche, si pensa che William non avrebbe mai viaggiato in vita sua. Esiste, infatti, un periodo di cui non si sa niente su Shakespeare, e il "Giulio Cesare", va dal 1597 al 1602 in cui avrebbe fatto il posteggiatore dei cavalli fuori dai teatri di Londra; anni in cui si appassionò al teatro e dopo i quali avrebbe composto tre opere leggendarie: "Il mercante di Venezia", "Romeo e Giulietta"ed In questo periodo, casualmente, Michelagnolo Florio avrebbe vissuto a Padova, conoscendo, tra gli altri, Giordano Bruno, e quindi un pensatore molto più aperto di quelli che c'erano nella chiusa società inglese di quegli anni. Se, oltretutto, pensiamo alle ambientazioni di quei lavori ed al periodo passato proprio in Veneto, allora la somma risulta quasi banale. Michelagnolo, avrebbe quindi viaggiato prima in Grecia, poi in Spagna e, infine, a Londra, dove due Conti, quello di South Hampton e quello di Perbrowed. Qui, Michelagnolo, inizia a produrre opere teatrali e a dedicarsi al teatro, anche grazie al cugino John, come abbiamo visto.
Inizia, nello stesso periodo, a frequentare gruppi e società particolari, ove erano presenti molti letterati e a cui, così come si evince dai dati storici, avrebbe aderito lo stesso Shakespeare. Dai registri giunti fino a noi, però, il suo nome non compare; tuttavia, è presente quello di Michelagnolo Florio. Edmund, suo cugino, figlio di Michelangelo Crollalanza, lavora al Globe Theatre di Londra e lì, Michelagnolo, iniziò a lavorare, portando in scena i suoi lavori. Michelangelo commerciava in pellame, ma Edmud, a circa 10 o 11 anni, abbandonò gli studi e iniziò a lavorare col padre, trasferendosi raggiunta la maggiore età, allora, a Londra con tutta la famiglia iniziando, come detto, la carriera d'attore. Il parallelo di questa vera storia, lo si ha con la biografia ufficiale di Shakespeare, che, proprio da Stradford, a 11 anni avrebbe interrotto gli studi, aiutando poi il padre nel lavoro. Edmund, però, molto poco istruito, morì di peste e, probabilmente, vi fu uno scambio di persona tra lui e Michelagnolo. Shakespeare, infatti, dal periodo in cui Edmud morì, iniziò a recitare sempre meno, e scrivere di più. Ed ecco spiegato anche perché, proprio come Shakespeare, se Edmund fosse morto, la moglie ed i figli sarebbero rimasti, proprio come decanta la biografia del poeta, a Stradford. Prendendo l'identità del cugino, inoltre, sarebbe stato considerato non più ebreo, ma inglese a tutti gli effetti.
Il nome, però, ha una nuova storia. Infatti, dopo la morte di Edmund, Michelagnolo avrebbe preso il suo nome e la sua identità, per poi cambiarlo con quello della madre, ma inglesizzato. Divenne, quindi, Guglielma Crollalanza: letteralmente William e Scrolla Lancia, cioè Shake Speare. Ovvero William Shakespeare.
Una persona, però, di nome William Shakespeare, è veramente esistita ed era parente, guarda caso, di Michelagnolo Florio; ma non avrebbe potuto possedere la vastità di conoscenze del cugino italiano, essendo nato e cresciuto in Inghilterra, senza viaggiare.
Qui si conclude questo nuovo viaggio, che è partito da una delle figure più importanti della Storia letteraria, fino a giungere ad una possibilità affascinante ed immortale. Affascinante ed immortale proprio come le sue opere.
Opere che, stranamente, sono quasi sempre ambientate in Italia. Opere in cui il suo piccolo borgo di nascita, Stratford on Avon, non viene mai citato, a dispetto di piccoli borghi italiani. Un fatto molto singolare se, stando alle fonti storiche, si pensa che William non avrebbe mai viaggiato in vita sua. Esiste, infatti, un periodo di cui non si sa niente su Shakespeare, e il "Giulio Cesare", va dal 1597 al 1602 in cui avrebbe fatto il posteggiatore dei cavalli fuori dai teatri di Londra; anni in cui si appassionò al teatro e dopo i quali avrebbe composto tre opere leggendarie: "Il mercante di Venezia", "Romeo e Giulietta"ed In questo periodo, casualmente, Michelagnolo Florio avrebbe vissuto a Padova, conoscendo, tra gli altri, Giordano Bruno, e quindi un pensatore molto più aperto di quelli che c'erano nella chiusa società inglese di quegli anni. Se, oltretutto, pensiamo alle ambientazioni di quei lavori ed al periodo passato proprio in Veneto, allora la somma risulta quasi banale. Michelagnolo, avrebbe quindi viaggiato prima in Grecia, poi in Spagna e, infine, a Londra, dove due Conti, quello di South Hampton e quello di Perbrowed. Qui, Michelagnolo, inizia a produrre opere teatrali e a dedicarsi al teatro, anche grazie al cugino John, come abbiamo visto.
Inizia, nello stesso periodo, a frequentare gruppi e società particolari, ove erano presenti molti letterati e a cui, così come si evince dai dati storici, avrebbe aderito lo stesso Shakespeare. Dai registri giunti fino a noi, però, il suo nome non compare; tuttavia, è presente quello di Michelagnolo Florio. Edmund, suo cugino, figlio di Michelangelo Crollalanza, lavora al Globe Theatre di Londra e lì, Michelagnolo, iniziò a lavorare, portando in scena i suoi lavori. Michelangelo commerciava in pellame, ma Edmud, a circa 10 o 11 anni, abbandonò gli studi e iniziò a lavorare col padre, trasferendosi raggiunta la maggiore età, allora, a Londra con tutta la famiglia iniziando, come detto, la carriera d'attore. Il parallelo di questa vera storia, lo si ha con la biografia ufficiale di Shakespeare, che, proprio da Stradford, a 11 anni avrebbe interrotto gli studi, aiutando poi il padre nel lavoro. Edmund, però, molto poco istruito, morì di peste e, probabilmente, vi fu uno scambio di persona tra lui e Michelagnolo. Shakespeare, infatti, dal periodo in cui Edmud morì, iniziò a recitare sempre meno, e scrivere di più. Ed ecco spiegato anche perché, proprio come Shakespeare, se Edmund fosse morto, la moglie ed i figli sarebbero rimasti, proprio come decanta la biografia del poeta, a Stradford. Prendendo l'identità del cugino, inoltre, sarebbe stato considerato non più ebreo, ma inglese a tutti gli effetti.
Il nome, però, ha una nuova storia. Infatti, dopo la morte di Edmund, Michelagnolo avrebbe preso il suo nome e la sua identità, per poi cambiarlo con quello della madre, ma inglesizzato. Divenne, quindi, Guglielma Crollalanza: letteralmente William e Scrolla Lancia, cioè Shake Speare. Ovvero William Shakespeare.
Una persona, però, di nome William Shakespeare, è veramente esistita ed era parente, guarda caso, di Michelagnolo Florio; ma non avrebbe potuto possedere la vastità di conoscenze del cugino italiano, essendo nato e cresciuto in Inghilterra, senza viaggiare.
Qui si conclude questo nuovo viaggio, che è partito da una delle figure più importanti della Storia letteraria, fino a giungere ad una possibilità affascinante ed immortale. Affascinante ed immortale proprio come le sue opere.
1 Comment
Ciao a tutti! Vi disturbiamo per dirvi che a riguardo è stato pubblicato un romanzo: "Il libro segreto di Shakespeare". Qui le prime pagine: http://blog.newtoncompton.com/il-libro-segreto-di-shakespeare/.
Grazie per l'attenzione e scusate il disturbo!
Posted on 22 novembre 2011 alle ore 20:48
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