Riprendiamo il nostro viaggio e facciamolo tornando nel nostro continente, l'Europa. Stavolta il tema è affascinante per la figura di cui andremo a parlare; un uomo di cui si continua a parlare e si parlerà, almeno, fino al 21 dicembre 2012. Di chi stiamo parlando? Di Nostradamus.
Nostradamus, all'anagrafe Michel de Nostredame, nacque a Saint-Remy, nel 1503. Non è chiaro il giorno, che oscillerebbe tra il 14 ed il 23 dicembre dello stesso anno. Era uno dei nove figli di Jaume de Nostredame, un commerciante di grano e notaio francese, discendente da una famiglia ebrea, che decise di convertirsi al cattolicesimo, prendendo il nome di Pierre. Sui primi anni della sua vita non c'è mai stata molta chiarezza, certo è che all'età di soli quindici anni entrò all'Università di Avignone. Passò poco meno di un anno, e il giovane Michel fu costretto a lasciare l'Università Avignione. Iniziò allora a viaggiare per la Francia, alla ricerca di nuove cure da poter ottenere con piante ed erbe; il "pellegrinaggio" durò circa otto anni. Nel 1529 Michel entrò all'Università di Montpellier per ottenere un dottorato di medicina; poco dopo però fu espulso anche da questa università, scoperto in possesso di un libro di medicina proibito per l'epoca. Ciononostante continuò a lavorare. Nel 1531 fu invitato da Jules César Scaliger ad andare a Agen. Dopo poco tempo si sposò con una donna da cui ebbe due figli; ma già nel 1537 sua moglie morì e i suoi figli morirono, forse a causa della peste.
Nostradamus, all'anagrafe Michel de Nostredame, nacque a Saint-Remy, nel 1503. Non è chiaro il giorno, che oscillerebbe tra il 14 ed il 23 dicembre dello stesso anno. Era uno dei nove figli di Jaume de Nostredame, un commerciante di grano e notaio francese, discendente da una famiglia ebrea, che decise di convertirsi al cattolicesimo, prendendo il nome di Pierre. Sui primi anni della sua vita non c'è mai stata molta chiarezza, certo è che all'età di soli quindici anni entrò all'Università di Avignone. Passò poco meno di un anno, e il giovane Michel fu costretto a lasciare l'Università Avignione. Iniziò allora a viaggiare per la Francia, alla ricerca di nuove cure da poter ottenere con piante ed erbe; il "pellegrinaggio" durò circa otto anni. Nel 1529 Michel entrò all'Università di Montpellier per ottenere un dottorato di medicina; poco dopo però fu espulso anche da questa università, scoperto in possesso di un libro di medicina proibito per l'epoca. Ciononostante continuò a lavorare. Nel 1531 fu invitato da Jules César Scaliger ad andare a Agen. Dopo poco tempo si sposò con una donna da cui ebbe due figli; ma già nel 1537 sua moglie morì e i suoi figli morirono, forse a causa della peste.
Decise, quindi, di continuare comunque a viaggiare e a studiare. Fu in questo periodo che incominciarono a diffondersi voci su sue presunte capacità mistiche.
Nel 1547 decise di stabilirsi a Salon, dove sposò una vedova di nome Anne Ponsarde Gemelle, dalla quale ebbe tre figli e tre figlie. La nuova passione per gli studi mistici e per il mondo dell'occulto lo interessò a tal punto che iniziò a dedicarsi quasi esclusivamente a quella, ad eccezione di una piccola attività di cosmetica. I suoi pensieri furono anche tradotti a parole e scritti in quartine(il progetto era di scriverne 1000) che avrebbero contenuto profezie sul futuro. Il mondo dell'epoca, però, ovviamente, non avrebbe accolto di buon grado questa sua propensione verso certi argomenti e temi, così le quartine furono scritte in maniera da rendere "oscuro" il messaggio(con metafore, iperboli e con l'uso di provenzale, del greco, del latino, dell'italiano, dell'ebraico e dell'arabo).
Il libro è intitolato "Les Propheties" e, alla sua uscita, Nostradamus fu accusato di essere servo del diavolo, stregone, e quant'altro.
Conosciutolo, molti nobili, allora, da tutta Europa, andarono a Solon a farsi predire il futuro. Tra i nomi più illustri figura quello di Caterina de' Medici.
Nostradamus morì a causa di malattie. La sua gotta si tramutò in idropisia. La notte della morte, Michel dette indicazione al suo segretario, Chavigny, di volerla trascorrere da solo; così lui gli chiese: "Fino a domani, Signore?". Nostradamus rispose: "Non mi troverai vivo all'alba".
Il giorno dopo i familiari rinvenero il suo cadavere, giacente sul pavimento della camera, tra il letto ed una panca.
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